Cieli


Agosto 2018.
Cieli così azzurri e mutevoli, con le nuvole in corsa, che vigilano su distese di nulla li ho incontrati solo in Mongolia. Non un déjà-vu, perché in Ladakh niente è piatto per chilometri, ma il ripresentarsi di sensazioni indimenticate e indimenticabili, richiamate anche dalla quasi totale assenza di umidità che falsa le prospettive, rendendo tutto più vicino e lontano allo stesso tempo.

Allungare una mano e poter toccare un ghiacciaio, in realtà molto distante, oppure vedere un lago salato all’orizzonte, immaginarlo quasi irraggiungibile e camminare sulle sue rive dopo pochi minuti. Quando gli occhi ingannano l’unica misura dello spazio diventano i passi.

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