Mostra: Fashion Caos. La smart art di LYS in mostra a Brescia

Dopo la bella rassegna dedicata alla Vittoria Alata Musa contemporanea, che tra l’altro aveva visto tra i protagonisti anche LYS con la sua reinterpretazione “futuristica, erotica, combattente, ironica, illusa” torniamo da Colossi Arte Contemporanea per la personale di Stefano Lupicano, in arte LYS.
Fashion caos è tra gli eventi a corredo del Brescia Photo Festival, nel circuito Friends, e ha aperto i battenti lo scorso 27 maggio e, come avevamo già scritto in un’edizione di “Vivere Brescia”, sin dalle prime immagini pubblicate sui social ci ha molto incuriosito.

Appena arrivati in galleria la prima sorpresa, ci accoglie Daniele Colossi accompagnato da Stefano in persona che si presterà, con estrema cortesia, ma anche con l’evidente piacere di confrontarsi con il “suo pubblico”, a farci da cicerone, a guidarci nei diversi strati che contribuiscono a comporre una mostra solo all’apparenza facile, pop quanto basta.
Spoiler alert: abbiamo mille domande per l’artista, a partire dalla scelta del nome d’arte, e speriamo di averlo presto nostre ospite su queste pagine, magari in occasione dei prossimi appuntamenti bresciani.

Sulle pareti troviamo una sintesi delle direttive lungo cui si sviluppa la ricerca artistica di LYS, la sua smart art che utilizza come strumenti esclusivamente uno smartphone e le relative app di ritocco fotografico.
La scelta di usare solo il cellulare deriva dalla volontà di creare arte senza limiti, spaziali o temporali che siano, all’insegna di un flusso creativo che non vuole lasciarsi imbrigliare. Dalla tela allo schermo il passo sembra brevissimo.
Ma la rassegna non si limita a proporre una panoramica di ciò che l’artista ha sinora creato, ci offre invece uno sguardo in avanti, se vogliamo uno spiraglio sull’evoluzione della digital art rappresentata dalle opere con ologramma che consentono di vivere letteralmente il processo creativo in diretta. Tra queste abbiamo amato in particolare il nuovo omaggio alla Vittoria Alata che in qualche secondo narra una storia, conclude un racconto.
Il percorso di LYS dunque procede, integrando nuove tecnologie, nuovi linguaggi espressivi, nuove modalità di esprimere la creatività, il tutto con un sapiente uso delle luci frutto probabilmente della sua esperienza come light designer.

Al centro delle opere alcuni elementi chiave, innanzitutto la moda e una riflessione sul contemporaneo che si compenetrano ancora più fortemente oggi, quando tutti si interrogano sul futuro di una haute couture improvvisamente vittima del caos, alle prese con un necessario ripensamento del suo modo di comunicare, di raccontarsi dopo la pandemia.
Le rielaborazioni di LYS, sin dalla scelta delle immagini patinate di partenza, sono sorprendenti, spiazzanti e di grande impatto visivo, ricche di infiniti dettagli, con un senso di teatralità che cattura lo sguardo. Non stupisce quindi che siano apprezzate dagli stessi stilisti.

E poi ancora l’omaggio all’arte che passa attraverso la moda, con un minuzioso lavoro soprattutto sui costumi e sui tessuti, con un processo di trasfigurazione per inglobare elementi moderni, che non sono semplici patch ornamentali apposte sulle opere, ma elementi portatori di significato, segni della distruzione a cui vengono sottoposte le immagini di partenza, le fonti di ispirazione, prima di essere ricomposte.
Marchi come specchi della società moderna che diventano anche un modo di avvicinare i più giovani all’arte, corpi estranei, alieni se vogliamo, che tuttavia non sono sfregi, ma si trasformano in autentici tributi, in chiavi di lettura, in messaggi che travalicano il mero piacere estetico, che superano l’apparenza.

Se dovessimo condensare in poche righe il succo della mostra diremmo creatività, trasfigurazione, attenzione ai temi della contemporaneità, atmosfere surreali e rarefatte, lavori frutto di un vero e proprio assemblaggio che pesca tra oggetti di uso quotidiano e brand, modelle da passerella e ritratti storici, in un amalgama spesso dissacrante, a tratti iconico e a tratti onirico in cui perdersi.

Una carrellata da ammirare con calma, perché il caos di LYS in realtà ispira esattamente sensazioni opposte. Un’occasione da non perdere per scoprire suggestioni visive e tutte le potenzialità della smart art (ovviamente le nostre foto sono state scattate con uno smartphone e non ritoccate su tablet o pc).

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Dove: Colossi Arte Contemporanea, Corsia del Gambero 12/13
Quando: dal 27 maggio 2021, da martedì a sabato, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Come: ingresso libero su appuntamento al numero 0303758583

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