Vivere Brescia #13

Speriamo di continuare a poter Vivere Brescia e la sua scena artistica e culturale, nonostante le difficoltà, sempre con la massima attenzione e nel rigoroso rispetto delle norme, perché l’arte permette di scoprire nuovi mondi, di sollevare lo spirito, di nutrire occhi e mente, di sognare.

Dal 28/10/2020 al 3/11/2020

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1) Erwin Olaf
A Brescia torna la grande fotografia d’autore.
Il percorso espositivo si propone come un viaggio nell’intera produzione di Erwin Olaf, uno tra i migliori interpreti della moderna fotografia di ritratto, presentando una panoramica completa del suo lavoro, dagli esordi con “Chessmen”, la serie che lo ha reso famoso a livello internazionale, fino all’ultimo progetto “Palm Springs” (2018).
Come abbiamo cercato di raccontare nel post dedicato a noi è piaciuta molto perché, oltre all’indiscusso piacere estetico che accompagna la visita ogni immagine è uno stimolo a riflettere su temi esistenziali, sulla società, i suoi stereotipi e le sue dissonanze, e perché dalle fotografie emerge una straordinaria capacità di allestire vere e proprie scenografie, di creare atmosfere in cui è difficile tracciare un confine tra fantasia e realtà, di raccontare storie.

Categoria: Arte
Dove: Brescia, Paci contemporary, Via Borgo Pietro Wuhrer 53.
Cosa: mostra contemporanea
Quando: dal 23 ottobre 2020 al 27 febbraio 2021 negli orari di apertura della galleria
Come: ingresso libero

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2) Onirique – Ludovic Thiriez
Un ciclo di diciotto opere, realizzate tra il 2018 e il 2020, con cui l’artista racconta il tema dell’infanzia – con i suoi contrasti, emozioni, passioni – rivisitata e interpretata con l’occhio dell’adulto, con il bagaglio delle esperienze maturate, traducendola in disegni e tratti complessi, ricchi di simbologia e di dettagli, da cogliere come un tutt’uno e singolarmente, con la natura e gli animali ad occupare un posto essenziale nei dipinti.
A noi è piaciuta perché permette di scoprire il processo di ricerca di un artista che spesso ha raccontato di come organizzi le proprie composizioni come una “torta” a più strati, da assaporare come un boccone perfetto. Con le sovrapposizioni di elementi raccontano storie, mescolando realtà, fiabe e surrealismo, pennellate astratte e figurazione, trasportando, o meglio facendo viaggiare, gli spettatori in un mondo al contempo strano e fantastico, fuori dal tempo e anche da ogni luogo chiaramente riconoscibile.

Categoria: Arte
Dove: Galleria Gare 82, via Villa Glori 5
Quando: fino al 7 novembre 2020, negli orari di apertura della galleria
Cosa: mostra temporanea
Come: ingresso libero

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Non solo gli origami destrutturati di Marica Fasoli nella sede bresciana di Colossi Arte Contemporanea, da questa settimana è possibile ammirare anche le geometrie, le strutture formali di Sandi Renko.

3) Il riflesso della forma, Marica Fasoli
Con le opere esposte negli spazi della galleria Colossi Arte Contemporanea (e contemporaneamente nello spazio espositivo virtuale www.colossilab.com) Marica Fasoli porta una ventata di colore, reiventando, o meglio destrutturando, l’antica tradizione degli origami per portarla sulla tela.
Le pieghe degli origami distesi, su cui intervengono le pennellate dell’artista, creano innumerevoli geometrie in cui l’occhio si perde, nuove dimensioni, in un processo continuo di creazione e “distruzione” che altro non è che un passaggio verso nuove forme.
A noi è piaciuta perché i lavori espositi generano suggestioni diverse, si schiudono a più interpretazioni, richiedono più chiavi di lettura, senza però mai dimenticare il punto di partenza, quei piccoli origami che i curatori della mostra hanno voluto porre al centro della sala.

4) “Sandi Renko. Con i tuoi occhi”
La mostra permette di scoprire l’evoluzione del lavoro dell’artista.
Partendo dal cubo per creare una serie di illusioni ottiche Sandi Renko rende la percezione da parte del pubblico, di ogni individuo, un elemento imprescindibile, il vero punto focale dell’interpretazione dell’opera. Se nella produzione artistica precedente bastava mutare la propria posizione per cambiare il punto di vista e cogliere nuovi aspetti, nuovi significati, nuove suggestioni per “creare un movimento e mutamento nell’essenza stessa di ciò che stiamo osservando”, ora viene meno la necessità di questo movimento.
Ci interessa perché vogliamo verificare se – per parafrasare il gallerista – la staticità dell’osservatore possa davvero consentire alle immagini di dispiegarsi nella loro intrinseca molteplicità.

Categoria: Arte
Dove: Colossi Arte Contemporanea, Corsia del Gambero 16
Cosa: mostra temporanea
Come: ingresso libero

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Per le altre mostre in corso si rimanda alle puntate precedenti della rubrica Vivere Brescia.

Mostra – Erwin Olaf, Paci contemporary, Brescia

I want you to come into my exhibition with a certain mood and come out with a different one – possibly enriched. I think this is the task of art. When art is hanged on the wall and people you don’t know are touched by it … I think that’s the greatest recognition someone can have in life! (E. Olaf)

Credo di poter dire che Erwin Olaf con me ha colpito nel segno, perché sono uscita dalla mostra perfettamente curata da Paci contemporary sicuramente arricchita e con un nuovo, diverso, sicuramente maggiore, apprezzamento per la fotografia di ritratto, un genere che non ho mai particolarmente amato.

Ma come resistere agli scatti di Olaf, alla loro capacità di gettare lo spettatore in una storia, talvolta soltanto accennata, spesso tutta da interpretare, sospesa tra passato e presente, tra sogno e realtà, tra finzione e verità?

Julius Caesar, † 44 BC, serie “Royal Blood”, 2000

Basta uno sguardo alle opere della serie Royal Blood (2000) in cui la storia, lontana e più recente, assume i tratti di un fatto di cronaca nera o di una inquietante campagna pubblicitaria.
Fotografie ad effetto high-gloss, frutto di un grande lavoro di post-editing, con Photoshop che diventa sempre più un compagno di lavoro essenziale per la gestione del colore. Diverse sfumature di bianco dunque, ma sono sono gli sguardi a dominare, occhi cerchiati di rosso che fissano lo spettatore, con un’espressione spesso di condanna. Una serie in cui, come hanno ben scritto alcuni critici, “l’estetica immacolata della fotografia di moda contemporanea si traduce in immagini che sono allo stesso tempo squisite e inquietanti”.

Public Bath, serie “Berlin”, 2012

Oppure osserviamo Public bath, della serie Berlin (2012), in assoluto una delle mie fotografie preferite di questo artista, probabilmente l’immagine che mi ha fatto più innamorare della sua opera e che ho rivisto esposta con immenso piacere. Chi è quel clown, cosa rappresenta, è reale oppure no e, soprattutto, quale sarà il contenuto di quella lettera, sigillata con la ceralacca? Buone o cattive notizie?
Strano pensare come due serie di scatti che rimandano al tema del viaggio, la già citata Berlin e Shangai (2017), siano in realtà progetti realizzati per gran parte in studio. Dovremo infatti attendere fino al 2018 con Palm Springs per vedere il fotografo abbandonare le scenografie, uscire all’esterno rinunciando, almeno parzialmente, al ferreo controllo su ogni singolo aspetto delle immagini, che risultano comunque perfettamente assemblate.

Keyhole 7, della serie “Keyhole”, 2011- 2013

Spesso nelle fotografie di Olaf si percepisce un profondo senso di straniamento, di tristezza e solitudine, addirittura di infelicità, tanto nelle espressioni e nelle pose dei soggetti ritratti, che nell’atmosfera generale, nella composizione, gli scatti riflettono la difficoltà di stare al mondo, ma non c’è in realtà tanto la volontà di fotografare questa infelicità, né di catturare momenti più o meno disturbanti, ma piuttosto di fissare emozione autentiche dell’artista, scorci del suo mondo interiore che si lasciano intravedere come da un buco della serratura o come sfasamenti, crepe, marcate o sottili, in un mondo all’apparenza perfetto.

I temi più cari all’artista, humor e critica sociale, grandissima padronanza delle luci, dei mezzi tecnici e delle tecniche di elaborazione digitale, riferimenti culturali e pittorici o ancora cinematografici, tutto questo e molto altro ancora è ciò che si riesce a leggere nelle immagini in questa mostra che per un momento ho temuto non sarebbe mai riuscita ad aprire le porte.
Invece eccomi qui a cercare di trasmetterne in queste righe la magia e ad applaudire il gallerista (e i suoi collaboratori) a cui va sicuramente riconosciuto il merito non solo di aver fortemente voluto portare in Italia un altro esempio di grande fotografia contemporanea, ma di aver creato un’autentica panoramica del percorso artistico di Erwin Olaf, dagli esordi fino all’ultimo progetto per consentire a ciascuno dei visitatori di fare proprie, almeno per un attimo, le parole del fotografo “voglio creare il mio mondo, non voglio seguire la realtà, perché mi piace sognare la mia vita”.

Piè di pagina
Dove: Brescia, Paci contemporary, Via Borgo Pietro Wuhrer 53.
Quando: dal 23 ottobre 2020 al 27 febbraio 2021 negli orari di apertura della galleria
Come: ingresso libero

Vivere Brescia #7

Le temperature sono ancora estive, ma le vacanze sono ormai un ricordo. Per non lasciarsi travolgere dallo stress cosa c’è di meglio che continuare a cercare la bellezza che ci circonda?… senza nemmeno uscire dai confini cittadini. Anche per i prossimi sette giorni le proposte sono varie, per tutti i gusti.

Dal 16/09/2020 al 22/09/2020

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1) Motusorbitas
Un’immersione nell’immensità del cosmo con l’installazione-performance di Alessandro Zambelli al Carme.
Dopo la lunga parentesi forzata l’arte torna a dialogare con la struttura architettonica stessa della ex chiesa e i visitatori, ancora una volta, non sono semplici spettatori, meri fruitori delle opere, ma sono chiamati a una partecipazione attiva, muovendosi nello spazio, spostandosi per ammirare i sette lavori in metallo e schemi a led in un’atmosfera rarefatta. Luce e buio, moto e immobilità, la mostra vive di contrasti.
Particolarmente suggestivo l’allestimento nell’abside, ma non anticipiamo altro per lasciare spazio alla meraviglia che si prova davanti a “Chandelier”.
A noi è piaciuta perché per un attimo abbiamo avuto davvero l’impressione di poter toccare con mano il moto degli astri, di assistere alla loro danza trasportati dalla musica di Luca Maria Baldini, anche se probabilmente l’effetto complessivo sarebbe stato più potente se i muri che fungono da sfondo non fossero così bianchi.

Categoria: Installazione
Dove: Carme
Quando: dal 12 settembre al 18 ottobre 2020, mercoledì – domenica dalle 18.00 alle 21.00.
Cosa: Mostra temporanea
Come: ingresso libero.

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2) Lori Nix. Il potere della natura
La mostra di Lori Nix negli spazi di Paci contemporary, di cui abbiamo già scritto a maggio, ha riaperto i battenti dopo la pausa estiva.
Restano un paio di settimane per ammirare una personalissima interpretazione della staged photography in cui l’uomo è completamente assente, pur restando ben presente, con le sue tracce, con tutto ciò che ha lasciato dietro di sé e di cui la natura va progressivamente riappropriandosi.
A noi la mostra è piaciuta molto perché offre una panoramica completa del percorso artistico della fotografa americana, aprendo al contempo una finestra su una delle diverse forme della staged photography.

Categoria: Fotografia
Dove: Brescia, Paci contemporary, Via Borgo Pietro Wuhrer 53.
Quando: fino al 30 settembre 2020 negli orari di apertura della galleria
Come: ingresso libero.

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3) “Piazze d’uomo”
Al Ma.Co.f si apre un nuovo capitolo della rassegna “Dentro la permanente” con l’esposizione delle opere di Matteo Lonati e Giovanni Arici dedicate alla piazza “intesa come patrimonio immateriale, culturale, dell’umanità”, come racconta uno dei due fotografi, con l’uomo al centro.
Un tema unico per due diverse personalità dietro la macchina da presa, sarà sicuramente interessante vedere come questa diversa sensibilità si traduce sulla pellicola.

Categoria: Fotografia
Dove: Ma.Co.f, Via Moretto 78
Quando: dal 12 settembre al 11 ottobre, da giovedì a domenica dalle ore 15.00 alle 19.
Cosa: mostra temporanea
http://www.macof.it/piazze-duomo
Come: ingresso libero.

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4) “Black Mode”
La galleria E3 propone un percorso espositivo, curato da Alberto Fiz, che ruota tutto attorno al nero, al non colore, a una singola suggestione interpretata dagli artisti con mezzi, linguaggi e modalità diverse.
Il nero come “spazio” entro il quale tutto può accadere.
Uno dei membri del collettivo indirezionenoncasuale ha scelto proprio il nero come suo colore preferito, quindi questa mostra è entrata subito di diritto tra gli appuntamenti da segnare in calendario.

Categoria: Arte
Dove: E3 arte contemporanea, Via Trieste 30
Quando: dal 12 settembre al 4 novembre 2020, negli orari di apertura della galleria
Cosa: mostra temporanea
Come: ingresso libero.

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Ancora in corso: “View Window”, “Meccaniche della meraviglia”, “I can’t see beyond these fucking clouds”, “Un’altra parte”.

Vivere Brescia #4

Voglia di riappropriarsi degli spazi cittadini e della provincia, voglia di riempire mente e occhi di nuove suggestioni anche con la riapertura di musei e gallerie d’arte. In questo periodo così incerto qualche proposta per (ri)scoprire il patrimonio bresciano sempre all’insegna di “tutta la bellezza che c’è” nel miglior stile di #indirezionenoncasuale

Dal 1/06/2020 al 7/06/2020

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Lori Nix: “Il potere della natura”

Paci contemporary si dimostra ancora una volta il punto di riferimento (ben oltre i confini cittadini) per tutti gli amanti della staged photography. Una visita alla galleria offre una panoramica dell’intero percorso artistico dell’artista americana che si muove a cavallo tra fotografia e installazione, realizzando complicati microcosmi da cui l’essere umano è scomparso, lasciando però tracce ben visibili del proprio passaggio. In mostra anche alcuni lavori della serie “The City”, tuttora in corso d’opera. Un appuntamento da non perdere per chi ha sempre avuto una passione per le case di bambola, i diorami e le miniature e per chi immagina i diversi scenari di un (lontano) futuro post-apocalittico.

Categoria: Fotografia
Dove: Paci contemporary gallery, Via Borgo Pietro Wuhrer 53 – Borgo Wuhrer
Quando: dal 19 maggio 2020
Cosa: Mostra temporanea
https://www.pacicontemporary.com/mostra/brescia/
Ingresso libero negli orari di apertura della galleria. Prenotazione consigliata.

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Civici musei di Brescia

Riaprono con nuove modalità di fruizione la Pinacoteca Tosio Martinengo e il Museo di Santa Giulia.
Le visite saranno accompagnate dagli operatori museali che guideranno gli ospiti attraverso il patrimonio bresciano e la stratificazione di secoli di storia. Un’occasione per ammirare, ad esempio, la scuola pittorica bresciana del ‘500 nelle sale della Pinacoteca oppure per compiere – in pochi passi – un “viaggio attraverso la storia, l’arte e la spiritualità di Brescia dall’età preistorica ad oggi”.

Categoria: Eventi
Dove: varie sedi
Cosa: visite guidate
Su bresciamusei.com è stata creata un’interfaccia utente immediata che indica giorno per giorno la disponibilità per gli ingressi nei diversi siti.

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Fondazione Paolo e Carolina Zani

La villa di famiglia, ora trasformata in casa-museo, ospita la collezione di dipinti, sculture, arredi e oggetti d’arte applicata, raccolti in oltre trent’anni da Paolo Zani che raccontava di aver collezionato per esprimere il proprio gusto, per appagare la propria curiosità e per abitare il bello attraverso l’arte. In quest’ottica la nuova vocazione degli spazi non ha voluto cancellare la sensazione di entrare in una dimora privata.
Per completare la visita non può mancare una passeggiata nel giardino e lungo i loggiati che creano un percorso in cui l’opera dell’uomo (sculture, fontane, elementi architettonici) dialoga con la natura.

Categoria: Casa Museo
Dove: Via Fantasina 8, 25060 Cellatica – Brescia
Cosa: visite guidate
Ingresso a pagamento, solo visite guidate su prenotazione
https://www.fondazionezani.com/casa-museo/

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Beatles day 2020

La trentunesima edizione del Beatles Day a Brescia celebra un compleanno importante, i 50 anni di “Let it be”, in una versione inedita, interamente online.
Sul palco virtuale si alterneranno numerosi gruppi e artisti e ci giungono voci di ospiti davvero speciali che arricchiranno l’intera giornata di domenica e anche l’anticipazione in musica di sabato pomeriggio.

Categoria: Eventi
Dove: online, diretta Facebook e Instagram
Quando: 6 e 7 giugno 2020
Cosa: Esibizioni, musica, racconti, interviste
Maggiori informazioni su http://www.beatlesiani.com/home/news-ed-eventi/387-il-beatles-day-2020-il-7-giugno-a-brescia.html

Mostra – Il potere della natura, Paci contemporary, Brescia

I don’t really have a death wish, it just seems that way. (L. Nix)

Tornare dopo un lungo periodo ad “andar per mostre” rappresenta un nuovo passo verso quella cosiddetta normalità che è stata stravolta dall’emergenza sanitaria.
Questi mesi, al netto di una pletora di slogan vuoti e falsamente consolatori, hanno mostrato quanto il genere umano in senso lato, con la sua arroganza e incapacità di imparare dagli errori, propri e altrui, sia fragile, transitorio, forse destinato a scomparire.
E proprio questa assenza dell’uomo è al centro della ricerca artistica di Lori Nix in mostra negli spazi bresciani di Paci contemporary.
La galleria torna a ospitare una personale dell’artista americana, esponente della staged photography, dopo “Another World” (2012), un altro tassello di quell’altro mondo, o meglio di quel mondo alla fine del mondo (umano) che la Nix racconta per immagini da ormai oltre vent’anni.
Sulle pareti possiamo ripercorrere il percorso della fotografa, dal 1998 con i lavori dedicati a ciò che conosceva meglio, il Kansas rurale in cui in cui era cresciuta, rivisitato come una moderna Dorothy che alle scarpette ha sostituito la macchina fotografica,

Snow storm, 1998, dalla serie Accidentally Kansas, courtesy Paci contemporary

agli insetti della serie Insecta magnifica, che onestamente è quella che mi coinvolge di meno, fino alle suggestioni, ai silenzi quasi parlanti delle serie Some other places (2000-2002) e Lost (2002-2004),

Bounty, 2004, dalla serie Lost, courtesy Paci contemporary

per arrivare alla rappresentazione del “dopo”, di una realtà post apocalittica in cui in un ambiente ormai urbano, il risultato dell’attività dell’uomo si sgretola sotto gli occhi degli spettatori, liberando spazi che, in alcuni casi, vengono progressivamente riconquistati dalla natura con la serie The City, tuttora in corso. In questo ultimo filone della produzione di Lori Nix emergono i temi cardine della sua poetica, dalla scelta di muoversi lungo una linea sottile che separa l’installazione dalla fotografia, a una componente surreale che permette di identificare che quelli ritratti non sono luoghi reali, non sono il risultato di eventi realmente accaduti, sono piuttosto simboli. L’idea non è riprodurre il vero, quanto per dirla con le stesse parole dell’artista “rappresentare figure del (mio) mondo interiore, non del mondo che esiste là fuori”. Verità o finzione o ancora qualcosa di diverso, con la fotografia che fissa un microcosmo che è al contempo reale e fittizio.

Museum of Art, 2005, dalla serie The City, courtesy Paci contemporary
Control room, 2010, dalla serie The City, courtesy Paci contemporary

Probabilmente è per questo che osservando Museum of Art, in cui il trionfo della natura è tutto in quelle piante che crescono infiltrandosi tra i muri, negli interstizi, o ancora Control room, in cui domina un senso di decadenza, la sensazione è ben diversa da quella che si prova guardando soggetti analoghi, o molto simili fotografati in tutta la loro terribile realtà da Gerd Ludwig. Non prevale quindi l’angoscia e il senso di desolazione non è opprimente, spesso rotto da singoli dettagli colorati, il vuoto, l’assenza paiono forieri di cambiamento, questa sorta di mancanza può essere letta come fonte di possibilità. Certo è vero, la civilizzazione è in rovina, l’uomo è scomparso, ma non così le sue tracce, non solo sotto forma di meri oggetti di consumo, ma anche dei frutti, ben più duraturi, del suo ingegno, del suo talento.
Resta in ogni caso, credo, una domanda in sottofondo, ossia se questo sia davvero il futuro che ci attende o se messe di fronte a queste visioni post-catastrofiche le persone sapranno scegliere un’altra via. Le singole fotografie diventano così, nell’intenzione dell’artista, “spazi sicuri” per riflettere, in particolare sulle sempre più pressanti sfide ambientali .

Una menzione speciale merita la cura dell’allestimento in galleria in cui non sono solo le opere a essere protagoniste, ma l’intero processo creativo di Lori Nix grazie alla presenza di alcune miniature create appositamente – utilizzando materiali comuni – per comporre i minuziosi e complessi diorami che verranno poi fotografati in pellicola con una macchina di grande formato, senza ulteriori interventi o manipolazioni dell’immagine finale.

Anatomy classroom, 2012, dalla serie The City, courtesy Paci contemporary

Non posso che chiudere con la fotografia che sceglierei se dovessi “condensare” Lori Nix in una ipotetica raccolta di singole opere al capitolo staged photography e raccomandare la visita di questa mostra – a ritmo lento, magari tornando sui propri passi più volte per cogliere sfumature e dettagli.

Circulation Desk, 2012, dalla serie The City, courtesy Paci contemporary

Piè di pagina
Dove: Brescia, Paci contemporary, Via Borgo Pietro Wuhrer 53.
http://www.pacicontemporary.com
Quando: dal 19 maggio 2020 negli orari di apertura della galleria
Come: ingresso libero. Consigliata la prenotazione della visita.
Per approfondire: Lori Nix. Another world, VanillaEdizioni (testi in italiano e inglese) in vendita in galleria, Lori Nix: The City, 2013 in lingua inglese

Mostra – Sandy Skoglund. Winter, Brescia

I always say that my work is actually very realistic to me, realistic, not surrealistic, is not fantasy. This is really the world as it is, as I see it. (Sandy Skoglund)

Dopo l’antologica a Torino le opere di Sandy Skoglund tornano in mostra nella sede bresciana di Paci contemporary (in cui, l’ho già detto in precedenza, gli spazi ex industriali sono stati recuperati in maniera sapiente).
E come per una celebre serie TV, anche per l’artista statunitense l’inverno è arrivato, a chiudere un lungo percorso, questa volta iniziato nel 2008 con un’inedita e onirica rilettura della primavera (Fresh Hybrid).
Si conclude quindi la prima metà di un ciclo, con la possibilità per il pubblico di entrare nella scenografia dell’installazione, di svelarne i minimi dettagli, dai cosiddetti eyeflakes, insoliti fiocchi di neve in ceramica e metallo, ai crumpled foil papers, fogli in alluminio modellati per ricreare un paesaggio invernale.
L’esperienza non è però soltanto un’immersione in questa visione invernale, ma piuttosto un viaggio, sulle pareti della galleria, attraverso l’intera evoluzione artistica della fotografa, dai primi lavori “più tradizionali” degli anni Settanta, al progressivo sviluppo della staged photography e al suo straordinario bestiario, fino a questa ultima immagine, un ibrido di tecniche e concetti che è la somma di tutte le sue forme d’arte.
Con Winter la scultura digitale entra per la prima volta a pieno titolo nel processo creativo dell’artista che aveva già lavorato e sperimentato con altri materiali, dalla resina alla plastica fino alla ceramica. Cambia lo strumento, ma non il concetto che la scultura sia come uno specchio – inconscio ci ricorda la stessa Skoglung – di colui che la crea, frutto del suo relazionarsi con le figure scolpite.

Un applauso a Paci contemporary per aver portato in Italia sia Winter sia Sandy Skoglund che, in un appuntamento a metà tra la conferenza e la lectio magistralis, ci ha raccontato di sé e della propria arte, della sua volontà di superare i confini della fotografia commerciale, portandola proprio nelle gallerie d’arte, di come la sua cifra stilistica sia la serialità, da intendersi come costante dialogo tra somiglianza e differenza.
Con le sue parole la fotografa ha trasportato il pubblico nel suo immaginario, nella sua personale visione del mondo, come palcoscenico, come finzione, offrendo diverse chiavi di lettura, come il gioco dei contrasti (tra l’alto e il basso, inteso spesso nel senso di kitsch o di pop, tra velocità e lentezza, tra uomo e natura e uomo e animale, tra semplice e complesso) che pervade la sua intera produzione e gli stessi metodi di lavoro.

Nell’attesa, personalmente spero non decennale, di un’altra stagione, per scoprire l’universo quasi cinematografico di Sandy Skoglund, sempre sospeso tra verità e finzione, tra razionale e irrazionale, tra “assurdo” e normale” vale davvero la pena di fare tappa a Brescia.

Piè di pagina
Dove: Brescia, Paci contemporary, Via Borgo Pietro Wuhrer 53
Quando: dal 10/05/2019 al 30/09/2019 negli orari di apertura della galleria.
Come: ingresso libero
Per approfondire: Constructed Realities: The Art of Staged Photography* in inglese; Sandy Skoglund. Magic time; il recentissimo Sandy Skoglund a cura di Germano Celant, in lingua inglese; Focus: Five Women Photographers: Julia Margaret Cameron/Margaret Bourke-White/Flor Garduno/Sandy Skoglund/Lorna Simpson*

Mostra – Horst P. Horst: A Legend of Style, Paci contemporary, Brescia

“I don’t think photography has anything remotely to do with the brain. It has to do with eye appeal.” (Horst P. Horst)

Iniziamo subito dal contenitore di questa mostra, la nuova sede bresciana di Paci contemporary, un luogo direi pressoché perfetto per ospitare una mostra fotografica, grazie a un bel restauro che ha saputo mantenere, anzi esaltare, il rigore dell’architettura industriale dello storico birrificio mescolandolo con dettagli di stile davvero unici. Un felice esempio di come gli spazi esistenti possano essere recuperati, trasformati, restituiti alla città.

E la fascinazione continua decisamente all’interno della galleria, tutta dedicata alla fotografia, con la mostra Horst P. Horst: A Legend of Style che celebra una leggenda della fotografia di moda che ne ha rivoluzionato la stessa estetica, con la sua capacità di ritrarre abiti e modelle raccontando al contempo un sogno di bellezza e glamour.
L’uso sapiente della luce, quasi a creare delle sculture sulla pellicola (più di un critico ha parlato di chiari rimandi al classicismo greco, oltre che al surrealismo), con scene coreografate sin nei minimi dettagli e una visione “architettonica” delle singole parti e dell’insieme, oltre che degli arredi di scena, che tradisce i trascorsi del fotografo come assistente di Le Corbusier. Sono le mani, in particolare, a costruire pose senza tempo, algide e al contempo assolutamente fisiche, mentre le modelle diventano icone di una bellezza che il tempo non pare scalfire.


courtesy of Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT)

Per oltre sei decenni, dal 1931, le immagini scattate da Horst hanno occupato le pagine di Vogue contribuendo a definire lo stile inconfondibile della rivista. Stile inconfondibile di cui sulle pareti della galleria possiamo ammirare un assaggio nelle riproduzioni di grande formato, raramente esposte in Italia, in una sequenza che mette in luce la classe del fotografo tanto nell’uso del bianco e nero che del colore.

courtesy of Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT)

Le immagini di Horst di questa temporanea non sono però l’unica ragione per uscire dalle mura cittadine e visitare la galleria ci offre una panoramica davvero interessante su alcuni esponenti di spicco della staged photography in tutte le sue diverse sfumature.
Dalle opere oniriche, quasi autentici dipinti, di Teun Hocks, ai meravigliosi paesaggi artificiali di Sandy Skoglund fino alla particolareggiata ricostruzione di mondi in miniatura della fotografia a installazione di Lori Nix.
E se ancora non fosse sufficiente le scelte dei galleristi ci portano nel magico mondo di Arthur Tress, ma anche nell’ambito della fotografia vista come impegno umanitario con i ritratti ambientali di Phil Borges, senza dimenticare l’originale rivisitazione del tema del ritratto dell’artista di Giuseppe Stampone.
Un’emozione diversa in ogni sala.

Piè di pagina
Dove: Brescia, Paci contemporary, Via Borgo Pietro Wuhrer 53
Quando: dal 15 dicembre 2018 negli orari di apertura della galleria
Come: ingresso libero
Catalogo a cura di Paci contemporary per i tipi di Silvana Editoriale S.p.A.
Per approfondire: Horst. Photographer of style (in lingua inglese), Horst: Sixty Years of Photography (in lingua inglese)

Vivere Brescia #3

La città si veste a festa nel mese di dicembre e nell’attesa di salutare il nuovo anno ecco qualche proposta per (ri)scoprire il patrimonio bresciano e per vivere la città all’insegna di “tutta la bellezza che c’è” nel miglior stile di #indirezionenoncasuale

Dal 16/12/2018 al 30/12/2018

Horst P. Horst: “A Legend of Style”
La nuova sede espositiva di Paci contemporary, che va ad animare quel Borgo Wuhrer che ha ridefinito il contesto urbano di Brescia, apre i battenti con una mostra dedicata a Horst P. Horst, fotografo icona dello stile a cui si devono innumerevoli immagini sulla pagine patinate di Vogue.
Grazie a questo omaggio a tutto tondo i visitatori potranno ammirare la maestria del fotografo nell’uso delle luci, della forma e dello spazio.
Ma le fotografie di Horst P. Horst sono solo uno dei motivi per visitare la galleria che offre un generoso assaggio della cosiddetta staged photography in tutte le sue diverse manifestazioni (qualche nome su tutti: Teun Hocks, Lori Nix, Sandy Skoglund) e la possibilità di scoprire la tecnica del gellage con i lavori del suo inventore, Michal Macku.

Categoria: Fotografia
Dove: Paci contemporary gallery, Via Borgo Pietro Wuhrer 53 – Borgo Wuhrer
Quando: dal 15 dicembre 2018
Cosa: Mostra temporanea
http://www.pacicontemporary.com/www/it/mostra/brescia
Ingresso libero negli orari di apertura della galleria

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Civici musei di Brescia
Straordinaria apertura gratuita dal 24 al 31 dicembre nei civici musei di Brescia. Il Museo di Santa Giulia, la Pinacoteca Tosio Martinengo, il Parco Archeologico di Brescia Romana e il Museo delle Armi Luigi Marzoli in Castello, fresco di ristrutturazione, aprono le porte ai cittadini e ai turisti con una serie di appuntamenti e laboratori per adulti e bambini.

Categoria: Eventi
Dove: varie sedi
Quando: dal 24 dicembre al 31 dicembre 2018
Cosa: ingresso gratuito ai musei, visite guidate e laboratori a pagamento
Programma completo
http://www.bresciamusei.com/

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Fotografare l’arte
Una riflessione sulle molteplici figure dell’artista, viste attraverso le lenti di fotografi che diventano testimoni di un’epoca e delle stesse espressioni artistiche che costituiscono l’oggetto delle loro fotografie. Come scrivono i curatori l’esposizione si pone e propone come una “una proposta di lettura, costruita su esempi e suggestioni, di diversi momenti di incontro e di dialogo tra la fotografia italiana e il mondo dell’arte, e delle riflessioni sui propri rispettivi linguaggi che ne sono scaturite”.

Categoria: Fotografia
Dove: Macof – Centro della fotografia italiana, Via Moretto 78
Quando: dal 10 novembre 2018 al 13 gennaio 2019, da martedì a domenica 15:00 – 19:00
Cosa: Mostra temporanea
http://www.macof.it/fotografare-larte/
Ingresso libero negli orari di apertura del centro

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2512X
Arriva a Brescia 2512X: l’offerta di Natale per condividere la città in festa con musica, spettacoli, teatro di strada, eventi per bambini, letture, flash mob e mercatini artigianali.
Perché 2512X? 2512 è il numero che suggerisce subito la data del Natale, ma anche il CAP della città, un’unione unica e originale tra Brescia e la festa più amata dell’anno.

Categoria: Eventi
Dove: varie sedi
Quando: dal 24 novembre 2018 al 6 gennaio 2019, da martedì a domenica 15:00 – 19:00
Cosa: Esibizioni, narrazioni, musica, mostra-mercato, visite guidate
Programma completo