Trento: Castello del Buonconsiglio e Torre Aquila

Ogni anno, la mia “lista delle cose da fare e dei luoghi da vedere” si arricchisce del nome di qualche castello, in Italia e all’estero.
Non mi sono quindi lasciata sfuggire l’occasione di una breve visita a Trento, per ammirarne proprio il castello.

Il Castello del Buonconsiglio, in posizione leggermente elevata, si raggiunge facilmente con una bella passeggiata nelle vie del centro di Trento e colpisce subito per l’eleganza degli esterni, grazie alle finestre a croce, agli ordini di merli e alla loggia. L’antica residenza dei principi-vescovi si compone di diversi edifici, di epoche diverse, racchiusi in una cinta di mura. Tra questi spiccano Castelvecchio, ossia il nucleo più antico, dominato da una possente torre cilindrica; il Magno Palazzo e Torre Aquila. I colori autunnali rendono l’atmosfera ancora più magica, quasi come se davvero alla balconata e alle finestre potessero ancora affacciarsi dame e cavalieri.
Dopo una breve sosta alla biglietteria (e sì, incredibilmente ci accaparriamo gli ultimi due posti per la visita di Torre Aquila) decidiamo di entrare subito nel cuore antico del castello, lasciandoci i giardini per il pomeriggio. La scala di pietra, il porticato sormontato da loggiati su più livelli, gli stemmi scolpiti sui capitelli e le pitture murali, a tratti davvero ben conservate, ci riportano indietro nel tempo e con la macchina fotografica cerchiamo di cogliere tutta la bellezza che ci circonda, in un silenzio quasi irreale… i turisti, all’ora di pranzo, sono probabilmente tutti altrimenti occupati e questo ci consentirà di goderci anche le sale interne praticamente indisturbati.

Ma la vera meraviglia ci aspetta raggiungendo la loggia veneziana, che si affaccia sulla città e regala viste mozzafiato sui monti in lontananza, sui principali monumenti di Trento e sui tetti della città.
Le otto colonne in pietra rosa con i loro capitelli riccamente scolpiti, a supporto degli archi trilobati, ricordano i castelli delle fiabe.
Le sale interne sono riccamente decorate e ospitano oggi, tra l’altro, collezioni di stufe e maioliche, cassapanche e numismatica, oltre a una bella cappella con decorazioni pittoriche datate attorno alle fine del 1400.
Lo sguardo vaga dalle pareti affrescate ai soffitti, perdendosi, ma è già l’ora di raggiungere la prossima meta: Torre Aquila, passando per il Cortile dei leoni e la magnifica Loggia del Romanino (capolavoro indiscusso di un nostro conterraneo).
Dopo una breve scalinata, eccoci a percorrere il camminamento di ronda lungo le mura orientali che ci conduce alla celebre torre. Qui nella sala principale, al secondo piano, troviamo il Ciclo dei mesi , che con straordinaria cura per i dettagli ci narra la vita economica e sociale nella città e nei suoi dintorni tra la fine del ’300 e l’inizio del secolo successivo, tra svaghi dei nobili e lavoro dei contadini seguendo l’alternarsi delle stagioni.

Dalla torre si accede al corpo cinquecentesco del complesso, con la sua serie di splendide sale riccamente decorate, in cui non si può non camminare con il naso all’insù.
Vista la bella giornata decidiamo di lasciare gli interni del castello e di spostarci nei giardini, che purtroppo conservano poco della loro forma originaria che si narra fosse un tripudio di piante odorose e ornamentali, ma che consentono comunque di muoversi tra le aiuole per ammirare una visuale diversa dell’intero complesso.

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Dove: Trento, Via Bernardo Clesio, 5
Quando: tutto l’anno, chiuso il lunedì
Come: biglietto intero 10 Euro + biglietto per la visita di Torre Aquila 2 euro (solo visita guidata, con audioguida, a orari fissi e intervalli di 45 minuti) https://www.buonconsiglio.it/index.php/it/Castello-del-Buonconsiglio/informazioni/Orari-e-biglietti
Per approfondire qualche opera sul Ciclo dei mesi: Il lavoro dell’uomo nel ciclo dei Mesi di Torre Aquila, I mesi di Trento: gli affreschi di torre Aquila e il gotico internazionale.

Treno storico – Mercatini di Natale a Trento

Il treno, con i suoi agi di tempo e i suoi disagi di spazio, rimette addosso la disusata curiosità per i particolari, affina l’attenzione per quel che si ha attorno, per quel che scorre fuori del finestrino.
(Tiziano Terzani)

Un viaggio a ritroso nel tempo.

Mi è sempre piaciuto viaggiare in treno, è probabilmente il mio mezzo di trasporto preferito (sì, lo so i treni sono spesso in ritardo, le linee regionali sono trascurate, ma non è questo il punto) e quindi non potevo perdere la possibilità di raggiungere i mercatini di Natale di Trento a bordo di un convoglio d’epoca elettrico, per di più in prima classe.

Viaggio da Brescia a Trento, senza fermate intermedie, per meno di due ore, comodamente seduta in una poltrona di velluto rosso di uno scompartimento a sei posti in una carrozza della serie “UIC-X” realizzata a partire dai primi anni ’60 sulla base di un progetto standard europeo.
In quegli anni si trattava del modello più moderno del parco FS, destinato a servizi di media e lunga percorrenza, capace di raggiungere fino a 200 km/h nella ultime versioni.
All’andata mi trovo nella prima carrozza dopo la locomotiva, una “serie E656” elettrica in corrente continua di cui sono stati prodotti 461 esemplari a partire dal 1975. Una volta i 12 motori, su tre carrelli a due assi, che consentivano una velocità di 150 km/h erano il top della gamma per un modello che ricevette il nomignolo di “Caimano”.
Curiosità tecniche a parte, il viaggio è stato davvero un salto nel passato, perché proprio su queste carrozze (ovviamente in seconda classe e sovente in piedi o su uno dei non proprio morbidi strapuntini in corridoio), e in parte su questo stesso tragitto fino a Verona, ho preparato innumerevoli esami universitari, come, lo scoprirò dai loro racconti, è successo anche ai miei compagni di viaggio.
Il treno macina i chilometri e anche se viene superato a più riprese dai nuovi Frecciarossa, sicuramente più veloci e dalle linee moderne, non perde un grammo del suo fascino, anzi si inserisce perfettamente in quell’atmosfera vagamente retrò che caratterizza il primo binario della stazione di Trento.

Ed eccoci arrivati a destinazione, pronti a scoprire il centro cittadino e i suoi mercatini natalizi che, tranne per alcune bancarelle in Piazza Fiera, si rivelano piuttosto deludenti. L’aspetto più piacevole, complice anche una giornata non eccessivamente fredda e un cielo relativamente sereno, è passeggiare per le vie che circondano il Duomo, ammirando le facciate dei palazzi nobiliari e i balconi decorati, i negozi di specialità alimentari e le botteghe più caratteristiche. Ma è giunto il momento di avvicinarci alla nostra vera destinazione, il Castello del Buonconsiglio e, con un po’ di fortuna, la visita della Torre Aquila…

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Per le informazioni tecniche sul convoglio si ringrazia l’Associazione F.T.I. – Ferrovie Turistiche Italiane
Per scoprire le proposte del 2019: https://media-ferrovieturistiche-2.s3.amazonaws.com/allegati/CALENDARIO_PROVV._TRENOBLU_2019.pdf