La prima tappa del nostro viaggio, partendo da Aosta, è uno dei borghi più belli d’Italia, Étroubles che si raggiunge agevolmente dal capoluogo, in poco più di mezz’ora, con l’autobus che porta a Saint-Rhémy-En-Bosses che sì non è molto frequente, ma consente comunque di trascorrere una giornata visitando il centro abitato, il suo museo permanente a cielo aperto e i dintorni.

Il nostro consiglio è di scendere alla fermata Croix Blanche nei pressi dell’omonimo ristorante, perfetta per una breve sosta all’ufficio del turismo (verificare sempre il giorno di chiusura) per ritirare la mappa “A Étroubles, avant toi sont passée…” che indica la posizione di tutti i principali monumenti, di ristoranti e servizi e delle opere d’arte contemporanea che hanno fatto meritare al Comune numerosi premi e riconoscimenti.
Mappa alla mano partiamo subito con l’esplorazione e, complici il silenzio e le ombre che ancora non sono state completamente spazzate via dal sole, sembra davvero di passeggiare nella storia.
Percorrendo le strette vie dal sapore antico di questo borgo “tra natura e arte” ci si ferma ad ogni angolo, senza dimenticare di sollevare lo sguardo verso l’alto, lungo un percorso artistico, nato nel 2005, che si pone in una sorta di dialogo con lo spettacolare paesaggio alpino circostante.
Basta salire sulla collinetta accanto al Municipio e girare lentamente su se stessi per restare ammaliati dal campanile romanico, risalente al 1400, e dai tradizionali tetti in lose che si stagliano contro lo sfondo della Valle del Gran San Bernardo.
Grazie alla sua posizione, il paese è citato sin dai tempi dei romani ed è poi divenuto una tappa della via Francigena e tra le opere non mancano quelle che omaggiano uno dei cammini per eccellenza. Sul tema a noi sono piaciuti piaciuti particolarmente i lavori di Italo Bolano…

… e la delicata interpretazione di Chicco Margaroli che adorna l’edificio delle poste donandogli un aspetto quasi fiabesco.

In realtà, come nostra abitudine, iniziamo ben presto a lasciarci trasportare dai piedi, senza una meta precisa, affascinati da tutto ciò che ci circonda, dalle antiche case in pietra e dai fontanili, dai balconi in legno fioriti che collocano Étroubles di diritto tra i “borghi fioriti”.

Raggiungiamo la latteria turnaria, la prima della Valle d’Aosta (1853) che oggi ospita un museo dedicato alla lavorazione dei più famosi formaggi locali, per poi imboccare la strada tutta in salita che porta alla frazione di Vachéry con la famosa torre a pianta quadrata, edificata nel XII secolo probabilmente su un sito romano.

Uno sforzo ripagato dalla bella vista sull’anfiteatro di montagne e che rende ancora più meritata la polenta concia che ci aspetta al ristorante “Le Gîte aux Marroniers”. Un locale riconoscibile dalla bella insegna in ferro battuto, molto carino all’interno, con anche uno spazio all’aperto, meno suggestivo, ma perfetto per mantenere il distanziamento. Consigliamo di prenotare* perché i posti a sedere sono ridotti e all’ora di pranzo il borgo è piuttosto animato. Usciamo soddisfatti, avendo mangiato bene e pagato il giusto, pronti a rimetterci in marcia.
Ci aspetta una passeggiata rilassante lungo il percorso che partendo dal parcheggio nei pressi del camping Tunnel e seguendo il segnavia 6C, nel bosco e lungo il torrente Artanavaz, porta alla località Prenoud in Comune di Saint-Oyen.
Purtroppo non riusciremo ad arrivare alla meta a causa di un temporale improvviso che ci costringe a ritornare sui nostri passi per riprendere l’autobus per Aosta.
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Escursione da Étroubles
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